Pane al carbone vegetale, rischi per la salute

Il pane al carbone vegetale è, ammettiamolo, uno dei trend del momento. Se fosse possibile stabilire, anche nella categoria cibo, dei must to have, filoncini e panini di colore nero sarebbero certamente ai primi posti. Non si tratta, naturalmente, solo di una questione di colore (o, almeno, così sembrerebbe). Il carbone vegetale, infatti, è una sostanza in grado di regolarizzare il transito intestinale, offrendo un valido auto soprattutto nei casi di meteorismo. A renderla tale sono le sue proprietà adsorbenti che, tra le altre cose, contribuiscono a sconfiggere problemi imbarazzanti come l’alito cattivo e la cattiva digestione.
Sembra, però, che nel pane al carbone vegetale tutto ci sia tranne il carbone vegetale. A conferire il classico colore nero è, infatti, il colorante E153. E se l’ingestione di coloranti non provoca, necessariamente, dei problemi alla salute, di certo non è tra le prime cause di benessere. La questione, però, non riguarda soltanto la salute. I panificatori che utilizzano il colorante potrebbero infatti andare incontro a sanzioni e limitazioni di natura legale.
Esiste già un precedente. Proprio in questi giorni, infatti, il corpo forestale pugliese ha denunciato dodici panificatori per l’utilizzo di additivi chimici non a norma di legge. Il problema non sta nel colorante in sé, quanto nel suo impiego in determinati prodotti da forno. Il Ministero della salute su questo è stato chiaro. Lo pseudo carbone vegetale potrà essere utilizzato per la preparazione di grissini o crackers (panetteria fine) ma non per quella del pane vero e proprio.
Bisogna inoltre sottolineare che per usufruire delle proprietà benefiche del carbone vegetale è necessario assumerne un certo quantitativo. Sarebbe dunque preferibile affidarsi ad integratori veri e propri, piuttosto che rivolgersi al fornaio. In sostanza occorre diffidare di prodotti di panetteria al carbone vegetale che vantano proprietà digestive e, nel caso si riscontrino problemi, passare in farmacia.