Intolleranza al glutine? Può essere colpa di altre proteine del grano

Intolleranza al glutine? Può essere colpa di altre proteine del grano. Aumentano sempre di più le autodiagnosi di intolleranza al glutine, che spesso avvengono da parte di persone che soffrono di colon irritabile e, in generale, che hanno problemi di digestione. L’eliminazione del glutine dalla propria dieta, spesso può accompagnarsi ad una quasi totale regressione dei sintomi. Facile dunque concludere quale sia il colpevole dei disturbi.
“Quando non ci sono gli elementi per far diagnosi di celiachia ma la persona riferisce che i suoi sintomi sono alleviati o scompaiono a dieta senza glutine, questa persona si auto-definisce ‘intollerante’ al glutine o affetto da ‘sensibilità al glutine di tipo non celiaco’”, ha dichiarato Carolina Ciacci, ordinario di Gastroenterologia dell’Università di Salerno.
Le diagnosi fai da te, tuttavia, possono essere nocive e comportare anche seri danni alla salute. È l’allarme lanciato dalla Società Italiana di Gastroenterologia (SIGE) che sottolinea l’importanza di rivolgersi ad un medico specialista prima di rivoluzionare la propria dieta. Le dinamiche riguardanti il funzionamento dell’intestino e le patologie digestive non sono infatti ancora del tutto conosciute. Riguardo questo argomento, che interessa milioni di persone in tutto il mondo, la medicina continua a fare passi da gigante. È recente, a questo proposito, la scoperta che eventuali intolleranze potrebbero essere legate non al glutine ma ad altre proteine del grano, che risulterebbero difficilmente digeribili.
Diventare medici di se stessi, dunque, può essere una cattiva soluzione. La tentazione di effettuare autodiagnosi è certamente alimentata dalla diffusissima abitudine di consultare il web alla ricerca di informazioni. Ma il rischio di incorrere nella diagnosi errata è altissimo. Di fronte a determinati sintomi, si potrebbe infatti concludere di soffrire di un’intolleranza al glutine, quando potrebbe trattarsi, invece, di una vera e propria forma di celiachia. Un’altra possibile diagnosi, invece, potrebbe essere la sindrome del colon irritabile, un disturbo di natura cronica che nei casi più gravi va trattato anche attraverso una terapia psicologica.